Siamo molto soddisfatti del risultato elettorale raggiunto e ringraziamo, pertanto, il 25% dei Sanitari Italiani che, votandoci, ha dato fiducia e sostegno alla nostra lista. Decidendo di presentare una lista di ex assistiti ONAOSI sapevamo che la strada sarebbe stata difficile: non eravamo e non siamo un partito politico né una organizzazione sindacale ed eravamo coscienti che non avremmo potuto contare, teoricamente, su un numero elevato di potenziali sostenitori né su una organizzazione capillarmente presente su tutto il territorio nazionale come, di contro, era per le altre liste, espressione dei maggiori Sindacati di categoria.
Eppure un quarto dei Sanitari Italiani che ha votato, ha espresso, col proprio voto, condivisione del nostro programma investendoci di un mandato amministrativo dalle finalità ben chiare. Interpretando le elezioni con i numeri assoluti ci rammarica la bassissima affluenza complessiva dei votanti che testimonia lo scarso interesse dei sanitari per un Ente importante per la nostra categoria. Ci rallegra, però, al tempo stesso, la futura presenza, in tutti gli Organi Sociali della neo Amministrazione, di forze diverse, espressione proporzionale dei risultati elettorali che non potranno in alcun modo essere ignorati. La nostra presenza in essi è indice di onestà e rispetto del risultato elettorale e tutela di un confronto veramente democratico che non potrà che tradursi in un beneficio per l’ONAOSI.
Democraticamente, e rispecchiando proporzionalmente il volere dell’elettorato, maggioranza e minoranza dovranno confrontarsi all’interno di tutti gli Organi Sociali trovando punti di intesa comuni, sempre e solo per il bene dell’Ente. Riteniamo prioritario che l’informazione sull’ONAOSI raggiunga tutti i Sanitari Italiani perché il ristretto numero dei votanti non rimanga un messaggio inascoltato. Auspichiamo che il rispetto della maggioranza nei confronti della minoranza nella definizione di tutti gli Organi Sociali sia l’inizio di un dialogo democratico fra schieramenti diversi che hanno il comune intento di ben operare.Tutto questo si tradurrà nell’indiscusso vantaggio, per l’Ente, che il confronto propositivo e costruttivo porta sempre con sé.