Esimio Presidente,
quanto mi accingo a scriverle è il risultato di una profonda delusione provata dopo l’incontro avuto con Lei esattamente una settimana fa. Ero venuto a Perugia per affrontare un dialogo costruttivo su tematiche più diverse ed invece sono stato costretto a subire per più di un’ora un suo monologo incentrato sulla salvaguardia della sua onestà ed incorruttibilità che io certamente non avevo non solo messo in dubbio ma neanche sfiorato nella missiva precedente.
I punti cruciali che avevo evidenziato nel mio primo scritto erano le responsabilità etiche e morali e non solo statutarie della sua figura presidenziale ma di quelle neanche l’ombra di un accenno perché lei in questo momento cruciale dell’ENTE vede solo ed esclusivamente la realizzazione del “SUO SOGNO” che spera si possa concretizzare con la costruzione di un nuovo Collegio moderno, efficiente e presentabile, come Lei ha detto, alla sua “CLIENTELA”. Su questa argomentazione, come ribadisco, siamo distanti anni luce in quanto io parlo di ORFANI ed ASSISTITI e Lei invece di CLIENTI a cui far acquistare un prodotto finito ben confezionato. Io parlo di affetto da donare a chi ha sofferto e soffre per l’orfanezza e Lei in più di un’ora non ha pronunciato una parola affettuosa nei confronti di chi ha un vuoto interiore talmente grande che nessuno riuscirà mai più a colmare nonostante si provi a dare amore ed affetto.
Questi sentimenti così belli ed elevati quel pomeriggio non le sono mai passati per la mente perché era preso solo ed esclusivamente dal desiderio di avere la collaborazione della CADUCEO affinché il raggiungimento del suo obbiettivo avesse meno ostacoli possibili. A questo punto Le posso tranquillamente affermare che non solo Lei non avrà la mia personale collaborazione ma che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per oppormi alla cartolarizzazione delle strutture dell’ONAOSI. Certamente non è solo questo il motivo che ci divide in questo periodo ma è un insieme di piccole grandi situazioni che via via si vanno manifestando e che ora le elencherò spero con lucidità.
Quante delusioni in quell’ora Signor Presidente.
In primis, a pelle, come si suol dire, ho avuto la sensazione di una scarsa sincerità sia da parte sua che del suo Direttore Generale. Ora le spiego come quella sensazione epidermica anche questa volta si è rivelata veritiera. Il Dott. Carena con una semplicità unica mi afferma ” Colonna di quei 15 milioni di euro investiti ne abbiamo recuperati già 7,5″ in quanto pensa di trattare con persone a cui non piace approfondire gli argomenti. Che delusione ascoltare una persona con una carica così importante nell’ENTE fare una affermazione così insulsa sperava forse che mi sarei accontentato della sua risposta e gli avessi detto bravo davanti a Lei per quanto si prodiga per la Fondazione? Si vede che non mi conoscete bene nonostante abbiate cercato notizie sulla mia persona chiedendo qua e là.
A me piace scoprire un po’ alla volta i meandri della personalità di chi mi sta di fronte senza costruirmi a priori un concetto che poi potrebbe risultare sbagliato, per me è un gravissimo errore agire come avete fatto voi. Questo è un inciso per me doveroso e chiarificatore.
Dott. Carena ora le spiego come nella realtà stanno le cose e come le ho capite: gli analisti, che si interessano di investimenti finanziari di una certa consistenza, affermano che in situazioni del genere il recuperare il 30% è già un buon risultato e lei spera che questo risultato massimo che porterebbe nelle casse dell’ONAOSI 4,5 milioni di euro possa, un domani, essere raggiunto così da sommarlo ai 3 milioni dati da UNICREDIT, in quel periodo tesoriere dell’ENTE, per non dover affrontare l’iter legale, porterebbe il totale alla concretizzazione del suo sogno che è recuperare 7,5 milioni di euro. Ma i sogni sono sogni mentre la realtà è diversa in quanto ad oggi è documentalmente provato che ha recuperato 4 milioni e 650mila euro e potrà al massimo raggiungere 5 milioni e 350mila!
Ma una delle grandi delusioni provate quel giorno è insita nelle parole che ha pronunciato Lei Signor Presidente: “Non è ancora in vendita nulla in quanto non abbiamo fatto partire le lettere di invito per diventare agenti incaricati della vendita delle strutture con un approvvigionamento di 1,3%”. Lei, Signor Presidente, è un maestro in queste frasi che dicono ma non dicono, che affermano ma non appieno, che invitano a…ma fanno capire che è meglio di no. È vero che, al 19 c.m., ancora non era partita alcuna lettera di invito ma perché non ha finito il concetto dicendomi che sul suo tavolo c’era la relazione dell’Ufficio Tecnico a firma del Geom. RONDINI datata…(la so ma non gliela dico), in cui si parla di vendere le villette di Montebello singolarmente a 2.000 euro il mq. e chiusa nel cassetto già era pronta la delibera da far approvare dal Comitato di Indirizzo in data 24 c.m.? Complimenti sta riuscendo nel suo intento di vendere le strutture dell’ENTE ma si ricordi che tra il dire ed il fare ce ne corre. Sicuramente lei sarà il Presidente non solo grande ELARGITORE ma anche il CARTOLARIZZATORE delle strutture a cui noi siamo legati affettivamente.
Una seconda delusione, certamente più scottante della precedente perché investe prettamente la sfera assistenziale, è l’astio che lei prova nei confronti dei contribuenti volontari come mi ha più volte precisato nel corso del nostro incontro. Io, invece, insisto che lei faccia un tavolo a cui possano sedere tutte le categorie dei sanitari liberi professionisti e tratti fino allo sfinimento in quanto questo lo potrebbe fare benissimo essendo Lei stato Segretario Nazionale dell’ANAO e quindi abituato a consultazioni lunghe ed estenuanti ma che alla fine, guarda caso, raggiungono sempre degli obbiettivi comuni.
Su questo punto le nostre strade vanno verso punti cardinali diametralmente opposti. Quando mi veniva affidato un ragazzo non gli chiedevo se era pagante o assistito e per quanti anni il genitore aveva contribuito per l’ENTE; da quel momento era una persona per la quale io e i miei collaboratori lavoravamo con dedizione per instradarlo nel modo migliore ad affrontare le più svariate avversità che poteva incontrare all’interno della strutture e nella vita esterna, a cui davamo, senza badare a risparmi, il nostro affetto e la nostra discreta presenza ed alla quale non risparmiavamo, se necessario, rimproveri oculati e tempestivi. Su loro certamente non facevamo ricerche statistiche per calcolare quanto incidevano tali accortezze sulla nostra persona.
E poi alla fine quanta è stata pesante la sua insistenza nel voler ribadire la sua purezza e la sua incorruttibilità che mai avevo messo in dubbio. E CARENA che continuava a dire “Il nostro Presidente è onesto, se se ne va cosa avremo dopo?”
Lo ribadisco una volta per tutte IO NON METTO IN DUBBIO LA SUA ONESTÀ ED INCORRUTTIBILITÀ IO CONTESTO LA SUA SMANIA DI CARTOLARIZZARE LE STRUTTURE DELL’ENTE PER REALIZZARE IL SUO SOGNO DI PRESENTARE AI SUOI CLIENTI UNA CONFEZIONE APPETIBILE PIÙ PER LA SUA ESTERIORITÀ CHE PER I SUOI VALORI ETICO-MORALI.
LE STRUTTURE VANNO UTILZZATE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER FINI ISTITUZIONALI ED ASSITENZIALI E NON PER REALIZZARE SOGNI PERSONALI.
In questo momento Lei è talmente preso dal suo sogno che non fa altro che parlarne. Va dal Presidente del Tribunale dei minori, accompagnato dal Presidente del tribunale di Perugia, grave errore per l’ambiente perugino in quanto all’ONAOSI venivano aperte tutte le porte senza presentazioni o per interposta persona, e parla per un’ora del suo sogno e poi a margine della tutela dei minori in una comunità mista. Il 28 c.m. andrà a ROMA a Palazzo San Mancuto e anche lì la nuova struttura che ogni giorno risplende di più sarà il fulcro del suo discorso davanti ad una platea di personaggi illustri ma si ricordi che in mezzo a quelli ci sarà qualcuno di NOI “EX” che contesterà la sua idea dominante e non le sue qualità morali.
Per Lei è facile dire “Colonna se ci rendiamo conto di sbagliare torniamo indietro”. Pura utopia, che farà ricomprare a prezzo maggiorato ciò che ora lei svende ad un prezzo di mercato inferiore del 30% per la crisi economica che avvinghia l’Italia? Mi ascolti TENGA CHIUSA PER SEMPRE NEL CASSETTO LA DELEGA A VENDERE CHE HA OTTENUTO DAL COMITATO DI INDIRIZZO e percorra vie diverse per ottenere un po’ di visibilità a cui tutti i politici, a fine carriera, aspirano. Si faccia ricordare come un presidente che tende a dare credibilità e rispetto all’ENTE e non come L’ELARGITORE ed IL CARTOLARIZZATORE.
L’unica cosa che mi dispiace è che nel momento in cui le ho riferito la frase del suo consigliere che ci appella “POVERI ORFANI o ORFANELLI” per una mistura di rabbia, impotenza, affetto, sì, proprio affetto, mi sia venuto da piangere ma quelle lacrime io le benedico perché ancora mi fanno capire quanto io sia legato ai MIEI EX e a tutti gli assistiti e sono convinto che nessuno di voi riuscirà a provare un sentimento così forte.
Vede se Lei mi avesse detto, con sincerità, che voleva vendere tutto, perché poi è questo che farà, e che lo stava facendo per dare agli assistiti il collegio più bello al mondo, con i servizi più efficienti possibili ed immaginabili forse mi avrebbe fatto vacillare perché si poteva intravedere uno spiraglio istituzionale ed assistenziale ed invece no Lei vuole presentare ai suoi “CLIENTI” un prodotto finito appetibile.
COME SIAMO LONTANI? IO PARLO DI ASSISTITO ED ASSISTENZA E LEI DI CLIENTI E CLIENTELA.
Noi la contestiamo apertamente perché NON CONDIVIDIAMO LA SUA LINEA E NON PERCHÉ DUBITIAMO DELLA SUA ONESTÀ. LA PORTA DEL SUO UFFICIO PER ME LA PUÒ ANCHE TENERE SEMPRE CHIUSA IN QUANTO A QUESTE CONDIZIONI IO NON LA VARCHERÒ MAI PIÙ.
Ed ora la prego non faccia rivalse assurde dopo la mia decisione e ci conceda il MASCHILE il giorno 16 Settembre p.v. e per una volta, sentendosi “PADRE” di tutti gli assistiti, ci offra il pranzo per conto dell’ENTE che noi rispettiamo.
Nel porgerle i miei più distinti saluti si ricordi “NOI CONTESTIAMO LA SUA LINEA POLITICA MA, CONTEMPORANEAMENTE, NON DUBITIAMO DELLE SUE IRREPRENSIBILI DOTI MORALI”.
Con rispetto,
ADRIANO COLONNA